KAIRA LOORO SACRED ARCHITECTURE
Di Giorgia Castellani | Team: Arch. Giampiero Lombardini, Ing. Francesca Rogari,
Ing.Timothèe Cocou Houede | Anno: 2017
Vista d’insieme
Architettura di culto sostenibile, umilmente integrata nel paesaggio, pensata in posizione traslata rispetto al sito suggerito, in luogo del piccolo edificio esistente, alla stregua di un totem nel villaggio di Tanaf, nel tentativo di dare corpo ad una cultura di matrice profondamente spirituale.
Inquadramento territoriale
L’idea progettuale consiste nella realizzazione di un edificio scomposto in tre corpi per accogliere le esigenze delle differenti pratiche liturgiche, ma ricomposto fisicamente e simbolicamente in uno spazio sacro corale, condiviso e versatile, protetto da una copertura che si apre al cielo, dunque al divino, ma in nome di una sempiterna umana ricerca, lo chiama a sé, a terra, dunque all’umano: il foro eccentrico, appendice da cui penetra un cilindro di aria, acqua e luce nella giara, lega l’immanente ed il trascendente, materializza il verticale in contrapposizione ai corpi orizzontali, luoghi di celebrazione del rito. Vi si accede da tre lingue scavate in un podio ovoidale cosmico, su cui poggia l’intero edificio, sollevato sia per ragioni di natura simbolica che climatica.
Sezione di progetto, pianta di progetto, vista da sud est
Il cilindro esterno della copertura in legno di mangrovia e paglia è composto da un giro di lamelle orientabili a regolare la luce solare, integrate al sistema strutturale, che ora si arrestano, ora scendono a terra. Il cerchio, forma pura e di pace che trascende le singolarità religiose, è infranto e compenetrato dalle tre scaglie: lo spazio adibito alla pratica animista, cannocchiale aperto verso la natura, lo spazio cristiano ortodosso, concepito come una “communio raum”, lo spazio della moschea, caratterizzato da doppi accessi e doppia altezza per ospitare donne e uomini e orientato verso la Mecca con fenditura a rompere il basamento in pietra lateritica; in luogo di campanile e minareto, tagli che sottraggono materia ai volumi in terra cruda. Internamente pannelli scorrevoli con telaio in legno e anima in tessuto sposano l’idea di una spazialità flessibile ai diversi usi e momenti.