LALIBELA SACRED AREA
di Giovanni Tamburro e Ganesh Poggi Madarena| per A.R.S Progetti | anno 2014
Lalibela, la città santa dell’Etiopia, sorge a 2500 metri sull’altipiano etiopico e dista 642 chilometri da Addis Abeba, è famosa per le chiese monolitiche scavate nella roccia. Un tempo fiorente e popolata capitale di una dinastia medioevale, oggi Lalibela è poco più di un villaggio. La si può difficilmente intravedere contro un orizzonte dominato dalle cime del monte Abune Ysef, alte 4200 metri. Le sue abitazioni tipiche, i tukul, sono costruzioni un pietra circolare alti uno o due piani e coperti da tetti in legno e paglia che sembrano sassi addossati uno accanto all’altro. Grazie alla sua posizione mimetica circa 800 anni fa, al riparo da occhi indiscreti e mani predatrici di ospiti indesiderati, un nobile Re e gli uomini del Medioevo etiopico, cristiani asserragliati sull’altipiano inespugnabile, circondato da popoli musulmani, realizzarono 11 chiese rupestri costruite “al rovescio”, cioè non all’aria aperta, puntate verso il cielo, ma intagliate interamente in profondità nel tufo vulcanico rosato e collegate tra loro tramite un intreccio sotterraneo di corridoi, grotte e cunicoli. Benché la loro datazione non sia ben definita, l’idea prevalente è che siano state costruite durante il regno di Lalibela, vale a dire nel corso dei secoli XII e XIII. Tutte le chiese vennero lavorate sia all’esterno: porte, finestre e fregi, sia all’interno: sale, archi, colonne, secondo uno stile che mostra chiare influenze axsumite. Diverse chiese hanno il tetto a livello del terreno e alcune sono affrescate.Per l’Unesco le chiese rupestri di Lalibela sono “Patrimonio dell’umanità”, per gli Ortodossi costituiscono meta di pellegrinaggi e luoghi di preghiera; per la gente del posto sono opera degli angeli; per i turisti sono una meta da non perdere perché mostrano un paesaggio insolito che racchiude nelle chiese monolitiche storia, leggenda, splendori di regni ormai scomparsi e la genialità dei cristiani copti, che hanno saputo scolpire la propria fede nella roccia.
L’obiettivo principale del progetto è il miglioramento dell’esperienza turistica del sito Unesco di Lalibela, attraverso la diversificazione dei servizi e dei prodotti offerti, ma soprattutto attraverso la valorizzazione del patrimonio edilizio storico e la salvaguardia del paesaggio naturalistico. Il progetto si muove su due direttrici principali: da un lato la pianificazione territoriale che si concretizza in un regolamento edilizio e linee guida per lo sviluppo futuro della città, nonché nell’analisi del patrimonio edilizio vernacolare e ipotesi di riutilizzo dello stesso; dall’altro lato la progettazione architettonica di infrastrutture (strade, aree di sosta, servizi per i turisti, illuminazione, pannelli informativi) e del paesaggio attraverso il consolidamento dei sentieri esistenti, la piantumazione di nuove essenze arboree, misure di mitigazione ecc.
“Little Gerusalem” percorsi di visita delle chiese rupestri
Percorso geologico – archeologico
Tukul
Dettagli tecnici dei Tukul
Proposte di riuso dei Tukul
Ingresso all’area sacra ante e post operam
Edificio di ingresso all’area sacra. Pianta e sezione
Vista di progetto di Meskel Square
Vista di progetto di Honey Street
Soluzioni di consolidamento dei sentieri dell’area sacra